Chiesa di San Lorenzo

Piazza Castello angolo via Palazzo di Città 4

La costruzione della chiesa fu realizzata per adempiere al voto fatto dal duca di Savoia Emanuele Filiberto in occasione della battaglia di San Quintino avvenuta il 10 agosto 1557, giorno di san Lorenzo, evento che consentì la ricostituzione politica del ducato sabaudo.

L’8 febbraio 1634 i padri Teatini, ordine di canonici regolari fondato a Roma nel 1524 da Gaetano da Thiene, furono invitati dal duca Vittorio Amedeo I a stabilirsi nella struttura della preesistente cappella di Santa Maria del Presepio che aveva preso il titolo di  San Lorenzo dal 1572 nell’attesa del pieno adempimento del voto. In questa chiesa sarebbe stata custodita temporaneamente la Sindone dopo il suo trasferimento a Torino in occasione del pellegrinaggio dell’arcivescovo milanese San Carlo Borromeo (1578). La chiamata dei Teatini da parte del duca aveva il compito di erigere una chiesa “grandiosa e degna” dedicata a San Lorenzo, immediatamente accanto al Palazzo Ducale, ma il cantiere tardò a svilupparsi. Guarino Guarini (1624-1683), padre teatino e architetto di fama europea, incominciò a lavorarvi nel 1668, sulla base di un proprio nuovo progetto. La chiesa fu inaugurata il 10 maggio 1680 con la celebrazione della messa presieduta dallo stesso architetto.

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La costruzione è priva di facciata; benché sia documentato un progetto di Guarino Guarini, il fronte monumentale verso la piazza non fu mai realizzato, poiché avrebbe modificato l’omogeneità delle costruzioni adiacenti e sarebbe entrato in competizione con i palazzi ducali. La chiesa mantenne dunque un prospetto da edificio civile, che testimonia l’architettura originaria delle cortine sulla piazza prima delle sopraelevazioni e delle rimodellazioni tardo seicentesche e settecentesche.
L’aula della chiesa è a pianta centrale su base ottagonale, con gli otto lati convessi ricurvi verso lo spazio interno; il presbiterio con l’altare maggiore è sistemato in un ulteriore spazio ellittico, che conferisce una direzionalità alla pianta centrale dell’aula. Dietro le colonne di marmo rosso delle cappelle perimetrali, si aprono nicchie che ospitano statue di santi, secondo un articolato programma iconografico e devozionale. Al di sopra dei pennacchi corre una galleria su cui si affacciano finestre ovali, intercalate da otto pilastri dai quali partono i costoloni della volta. Questi incrociandosi formano una stella a otto punte e, sull’ottagono regolare che si forma, si erge la lanterna.
Per quanto attiene l’assetto liturgico, l’altare maggiore – disegnato da Guarino Guarini e costruito quindici anni dopo l’inaugurazione della chiesa – è isolato nel presbiterio, fatto che rappresentò per l’epoca la principale innovazione. Nel paliotto d’altare in marmo di Carrara, opera di Carlo Antonio Tandardini, è raffigurato il Voto di Emanuele Filiberto. La pala di San Lorenzo, situata sopra l’altare, è di Marcantonio Franceschini. Ai lati dell’altare sono situate le tribune ducali, collegate direttamente al palazzo. Al santo fondatore della congregazione, san Gaetano da Thiene, è dedicato l’altare principale destro; sul lato opposto è ricordato il mistero dell’Annunciazione, con il gruppo marmoreo della Vergine e l’Arcangelo Gabriele opera di Giuseppe Maria Carlone.

Nel primo altare a destra, disegnato dal Guarini, si trova una Crocifissione del fratello gesuita Andrea Pozzo; sul paliotto è riprodotta la Sindone a ricordo del 15 settembre 1578, giorno in cui il Lenzuolo fu portato nella vecchia chiesa di San Lorenzo. L’altare della Concezione di Maria (terzo a destra) conserva la pala della Vergine Maria con Beati sabaudi, eseguita dal pittore bolognese Domenico Maria Muratori. Nell’altare della Natività (terzo a sinistra), costruito su disegno del luganese Antonio Bettini, vi è un paliotto a tre pannelli raffiguranti al centro San Giuseppe tra Gesù Cristo e la Madonna; il quadro sopra l’altare rappresenta la Natività del Redentore ed è opera di Paolo Dufour.
Il pulpito in noce d’India è intagliato e scolpito da Stefano Maria Clemente; era stato costruito per la chiesa del Corpus Domini ma, essendo troppo grande per essere adeguatamente ospitato nella chiesa stessa, fu collocato in San Lorenzo come dono da parte del Comune di Torino nel 1752.
Nel 1799 il convento fu spogliato di arredi e documenti. Nel 1802 l’ordine dei Teatini fu soppresso e i religiosi costretti ad allontanarsi. La carenza di manutenzione indebolì la costruzione. Dopo la Restaurazione iniziarono i lavori di restauro: nel 1829 si decorarono la cupola e le cappelle. Nel 1838 i Teatini furono sostituiti dalla Collegiata della Santissima Trinità. Nel 1846 Antonio Dupuy, sul sito della primitiva cappella di Santa Maria del Presepe, riplasmò l’Oratorio dell’Addolorata, vestibolo dell’aula della chiesa. L’altare, attribuito a Bernardo Antonio Vittone, è preceduto dalla Scala Santa; su di esso vi è una Pietà in legno di Giovanni Tamone. Alle pareti si possono osservare scene della Passione attribuite al fiorentino Pietro Antonio Palloni.
Dal 1835 il servizio liturgico della chiesa è affidato a una comunità di sei sacerdoti secolari, i canonici di San Lorenzo, con cui collabora stabilmente l’Associazione Volontari e Amici di San Lorenzo.

Testi a cura dell’associazione Guarino Guarini

Fotografie di Andrea Guermani per Compagnia di San Paolo – © tutti i diritti riservati

Orari di apertura:
Feriali: 7.30 – 12.00 / 16.00 – 19.00            Festivi: 9.00 – 13.00 / 15.00 – 19.30

Pianta della chiesa

con indicazione degli interventi degli architetti attivi nei cantieri di corte e delle opere degli artisti presenti anche nei Musei Reali e nel Museo Diocesano